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Depressione in gravidanza: l'importanza dell'identificazione precoce delle donne a rischio

Aggiornamento: 16 feb



Cosa è e quanto è comune la depressione in gravidanza?


Forse non tutti sanno che la depressione in gravidanza è comune tanto quanto o forse anche più comune della depressione post partum.

 

Contrariamente a quanto usualmente si pensa, infatti, le donne in gravidanza non sono “protette dagli ormoni” per quanto riguarda l’insorgenza di disturbi mentali. Al contrario, la gravidanza e, in generale il periodo perinatale, rappresentano un periodo di grande vulnerabilità per la psicopatologia. Si stima che più del 20% delle donne sperimentino depressione e/o ansia durante la gravidanza.

 

Naturalmente è importante sottolineare che sentirsi tristi, stanche e stressate non significa necessariamente essere depresse. Queste sono infatti sensazioni ed esperienze comuni durante la gravidanza e il post partum. Quando parliamo di vera e propria depressione ci riferiamo invece alla depressione clinica – ovvero ad una situazione caratterizzata da tristezza prolungata e pervasiva che interferisce significativamente sulla capacità della donna di funzionare nella sua vita quotidiana, di godere delle cose, di prendersi cura di se stessa e dei suoi figli e di interagire con le persone come normalmente farebbe. 




Perché è importante identificare le donne depresse durante la gravidanza e quelle con un maggior rischio rischio di depressione?


Nonostante la depressione sia molto comune durante la gravidanza, molte donne non vengono identificate e quindi non ricevono un trattamento adeguato, con possibili conseguenze negative sulla loro salute ma anche su quella del loro bambino e della loro relazione.

 

La depressione in gravidanza rappresenta infatti in primis uno dei più potenti fattori di rischio per l’insorgenza di depressione postpartum, anche perchè molte donne non vengono identificate e continuano a rimanere depresse anche dopo la nascita del bambino. Inoltre la depressione in gravidanza, soprattutto se di entità severa e prolungata nel tempo – e quindi non adeguatamente trattata – può essere associata a maggiori difficoltà nella costruzione della relazione madre-bambino, a più alti livelli di stress e ad uno sviluppo del bambino meno ottimale, sul piano per esempio cognitivo ed emotivo, a lungo termine.

 

Ovviamente non in tutti i casi la depressione avrà conseguenze negative sul bambino. Come sempre, i fattori in gioco sono tanti e possono combinarsi e interagire in modi diversi. Esistono poi molti fattori che possono proteggere il benessere del bambino, anche quando la mamma non sta bene, come ad esempio la presenza di un partner supportivo e coinvolto nella cura del bambino.

 

É possibile ed importante identificare le donne che sono maggiormente a rischio di sviluppare depressione e ansia in gravidanza, prima dell’insorgenza dei sintomi. L’identificazione di queste donne è fondamentale per poter promuovere la loro salute e quella dei loro bambini e minimizzare i possibili effetti negativi a lungo termine della depressione perinatale.




Quali sono i principali fattori di rischio per l'insorgenza della depressione in gravidanza?


La letteratura scientifica ha evidenziato la presenza di molteplici fattori di rischio per l’insorgenza di depressione durante la gravidanza.


E’ importante sottolineare che la presenza di questi fattori non determina necessariamente l’insorgenza di depressione in tutte le donne. Infatti, molte donne con questi fattori non sviluppano depressione. Si tratta infatti solo di “fattori di rischio”, ovvero di fattori che aumentano la probabilità di sviluppare depressione, ma non necessariamente la causano. L’insorgenza di depressione, così come di qualunque altro disturbo mentale, dipende da molteplici fattori e circostanze che interagiscono e si combinano tra loro in modi diversi, facendo si che alcune persone sviluppino la patologia mentre altre rimangano completamente sane.

 

Uno dei principali fattori di rischio è aver sofferto in precedenza nella propria vita di disturbi mentali, soprattutto depressione e ansia.

Inoltre, alti livelli di stress nella vita della donna possono essere un altro importante fattore di rischio. Questo include sia eventi stressanti di maggiore o minore gravità sperimentati durante la gravidanza (per esempio, la morte di una persona vicina, la perdita o mancanza di un lavoro, una malattia di un familiare, difficoltà socio-economiche e nella relazione con il partner) ma anche esperienze stressanti avvenute ad un certo periodo della vita della donna (per esempio, aver vissuto un’infanzia difficile, caratterizzata da violenza e/o trascuratezza o da una relazione difficile con la propria madre, aver subito violenza domestica da parte di un partner).


Ci sono poi fattori riguardanti la gravidanza, come ad esempio una gravidanza non voluta, complicazioni nell’attuale gravidanza o in gravidanze passate, l’esperienza di una perdita di gravidanza o di un parto traumatico.

 

La relazione con il partner e il livello di supporto ricevuto rappresentano poi altri importanti fattori. Infatti, l’assenza di un partner o la percezione di una relazione difficile, conflittuale o non soddisfacente e l’assenza di supporto pratico ed emotivo, soprattutto da parte del partner ma anche dal più ampio sistema famigliare, sono importanti fattori di rischio per l’insorgenza di depressione. Al contrario, avere una relazione positiva e supportiva con il partner sono importanti fattori protettivi che possono ridurre significativamente il rischio di sviluppare depressione, anche in presenza di fattori di rischio.

 

Anche alcuni tratti di personalità possono in qualche modo far si che alcune donne siano più vulnerabili allo sviluppo di depressione. Per esempio: una tendenza al perfezionismo, al pessimismo o bassi livelli di autostima possono aumentare il rischio di depressione, in un momento caratterizzato dalla presenza di molti cambiamenti, sfide e dove spesso risulta difficile programmare o avere tutto perfettamente organizzato e sotto controllo.

 

Il consumo eccessivo di alcol e il fumo sono stati anch’essi associati alla depressione in gravidanza, anche se non è sempre chiaro se questi fattori aumentino di per sé il rischio o se l’associazione riscontrata derivi solo dal fatto che le donne che già soffrono di depressione spesso tendono a portare avanti comportamenti e stili di vita meno salutari.

 

L’individuazione dei fattori di rischio è fondamentale perché permette di identificare le donne maggiormente vulnerabili, così da poterle monitorare nel tempo, fornire loro interventi preventivi e agire tempestivamente qualora i sintomi depressivi dovessero manifestarsi, per proteggere la salute delle mamme e quella dei loro bambini.


 

 

 

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